Offerta Formativa Infanzia

Finalità

Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo

La Scuola dell’Infanzia concorre alla formazione armonica e integrale della personalità dei bambini e delle bambine dai tre ai sei anni. Persegue sia l'acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia una equilibrata maturazione ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali attraverso:

  • Lo sviluppo e la maturazione dell’identità;
  • Lo sviluppo e la conquista dell’autonomia;
  • Lo sviluppo delle competenze;
  • Lo sviluppo del senso di cittadinanza.

Promuovere lo sviluppo alla MATURAZIONE DELL’IDENTITA’ PERSONALE, significa favorire atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca. Fare in modo che i bambini vivano in modo positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza.

Promuovere la CONQUISTA DELL’AUTONOMIA, significa adoperarsi affinché i bambini siano capaci di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative, di realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi, acquistando fiducia in sé e negli altri.

Promuovere lo SVILUPPO DELLE COMPETENZE, significa aiutare il bambino a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto. Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive, impegnando il bambino nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realtà della vita.

Promuovere il SENSO DELLA CITTADINANZA, significa avvicinare i bambini alla scoperta degli altri, dei loro bisogni e delle loro necessità; guidarli nel gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono mediante le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro; il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri di ciascuno.

Tali Indicazioni, pur non costituendo un obbligo per la scuola, sono descrizioni di attività che il docente, attraverso la valorizzazione della propria autonomia professionale è chiamato a “modulare” nella sua azione didattica ed educativa, in relazione ai bisogni, alle capacità, al grado di autonomia e di apprendimento di ciascun bambino e in coerenza con la personalizzazione del processo formativo.

Ogni scelta didattica si rifà ai campi di esperienza:

  • Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)
  • Il corpo in movimento (identità, autonomia, salute)
  • Linguaggi, creatività, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità)
  • La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)

Metodologia

La nostra Scuola dell’Infanzia, nel pieno rispetto del principio dell’uguaglianza delle opportunità, esplicita la propria azione educativa attraverso le seguenti indicazioni metodologiche:

  • La valorizzazione del gioco, in tutte le sue forme ed espressioni (gioco di finzione, di immaginazione, di identificazione …), in quanto l’attività ludica consente ai bambini di compiere significative esperienze di apprendimento (fare, esplorare e conoscere) in tutte le dimensioni della loro personalità.
  • La valorizzazione del fare produttivo e dell’esperienza diretta di contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente,… per stimolare ed orientare la curiosità innata dei bambini in itinerari, sempre più organizzati, di esplorazione e di ricerca.
  • La valorizzazione della relazione, tra i pari e con gli adulti, per creare un clima positivo, caratterizzato da simpatia e affettività costruttiva, che favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione che facilita lo svolgimento delle attività.
  • L’osservazione, finalizzata all’acquisizione di nuove conoscenze su ciascun bambino, per determinare le esigenze, progettare gli itinerari, adeguare e personalizzare le proposte (piani personalizzati), per valutare e conoscere, migliorare e valorizzare gli esiti formativi.
  • La personalizzazione del percorso educativo, per modificare e integrare le proposte in relazione a particolari bisogni o potenzialità rilevati negli alunni, per dare valore al bambino, ponendolo al centro del processo formativo con le proprie specifiche e differenti necessità e/o risorse.
  • Il rispetto delle regole, intese come occasione per diventare grandi. La regola non è una “gabbia” ma un confine che il bambino lentamente riconosce come buono per sé e come ciò che permette lo “stare bene” insieme all’altro.

I bisogni dei bambini di 3, 4 e 5 anni

Intorno ai TRE ANNI il bambino ha maturato un rapporto con i genitori in cui ha imparato a riconoscere sé stesso e ciò gli permette di iniziare un’esperienza al di fuori della sua famiglia. L’ingresso alla scuola dell’infanzia segna un passo importante nella vita di un bambino perché qui incontra nuove figure di adulti e bambini, diversi dalle figure familiari, con i quali può continuare l’avventura della scoperta di sé, degli altri, delle cose, della realtà. L’attenzione alla routine quotidiana, all’uso delle proprie cose, al riordino dei giochi, alle possibilità che offre lo spazio della sezione e della scuola, all’esperienza del pranzo e del riposo pomeridiano, sono fondamentali per porre le premesse per iniziare una storia insieme. E’ importante che la giornata sia ritmata da momenti precisi che diventano punti di riferimento sicuri e iniziano a costruire nel bambino una prima percezione temporale. Occorre considerare che il bambino ha bisogno di tempi lunghi per riconoscere “amica” l’esperienza scolastica e affinché emerga in lui la curiosità di scoprire, di esplorare lo spazio, di conoscere i coetanei. Lo spazio ed il tempo della scuola dell’infanzia permettono al bambino, fin dall’inizio, di sperimentare il gioco come modo privilegiato di prendere parte attiva alla realtà. L’esperienza del gioco, della manipolazione, del segno lasciato sul foglio deve essere libera dalla preoccupazione di un “prodotto”. E’ fondamentale considerare che a questa età il bambino incontra e conosce la realtà in modo fortemente unitario e con una percezione globale della stessa.

QUATTRO ANNI la scuola dell’infanzia è per il bambino un conosciuto familiare ma permane il bisogno di rifare l’esperienza che l’adulto è li per lui e con lui. La certezza di questi legami permette all’“io” di aprirsi al “noi”. Nel tempo il bisogno di conoscere e di essere riconosciuto si caratterizza con la capacità di individuare compagni con cui interagire. Il linguaggio verbale e non verbale si arricchisce, questo matura la consapevolezza di sé, il desiderio di comunicare le proprie esperienze personali e il bisogno di essere partecipe degli eventi. Il bisogno di conoscere, di scoprire e di organizzare gli strumenti per incontrare la realtà si esprime attraverso il costante rapporto attivo che il bambino ha con le cose. Tutto lo incuriosisce, nascono le prime domande e si delineano le prime operazione logiche. L’osservazione e l’esperienza nei confronti della realtà, dei suoi colori, delle sue forme, delle sue caratteristiche, il gioco che ne può nascere, le varie modalità espressive che ne conseguono, entrano a far parte sempre più della quotidianità della vita della scuola. Il gioco si arricchisce si formano i primi gruppi, i bambini iniziano a organizzarsi. E’ molto attivo il gioco simbolico, la sfera affettivo - emotiva trova il suo spazio di espressione; il fantasticare e l’inventare situazioni, supportate dalla verbalizzazione, sono le modalità più comuni di approccio alla realtà.

CINQUE ANNI il bambino è certo di ritrovare nell'adulto un riferimento stabile, sicuro e degli amici con i quali ha condiviso scoperte, esperienze, giochi. Questa certezza lo rende desideroso e capace di prendere iniziative e cercare soluzioni personali. Il bambino vuole essere riconosciuto nel suo diventare grande e desidera che questo prenda forma nell'esperienza. E' curioso di conoscere e scoprire, prova con piacere a costruire, disfare, ricomporre, separare, progettare, trovare soluzioni. Nella proposta dell’adulto è importante che sia mantenuto il carattere dell'esperienza con l'attenzione che lo sviluppo della stessa diventi per il bambino un ulteriore possibilità di conoscenza e di interiorizzazione di concetti e simboli attraverso quelle operazioni logiche che permettano al bambino di dare ordine alla realtà. Il linguaggio richiede un'attenzione e una stimolazione adeguata, va curata la verbalizzazione dei disegni e dei lavori dei bambini, la lettura di immagini, le interviste e i racconti così da permettere al bambino di utilizzare la parola all'interno di una relazione significativa. La drammatizzazione, il teatro dei burattini, l'invenzione di storie sono la possibilità di esprimersi, di comunicare in modo diverso e di collaborare per costruire una progettualità insieme ad altri bambini. Tutto questo risponde al bisogno del bambino di comunicare e di rendere partecipi gli altri delle proprie esperienze.

Contesto educativo – le risorse della scuola

L’idea di partenza, da cui prendono luogo i progetti educativo-didattici, è quella che vede il bambino protagonista nel proprio processo di crescita, sostenuto dalle condizioni favorevoli del contesto educativo, di cui gli adulti si prendono cura con intenzionalità pedagogica.

IL TEMPO

Il tempo, insieme allo spazio e alla disponibilità dei materiali, rappresenta una risorsa fondamentale per la realizzazione di una efficace esperienza educativa. Al fine di rendere la giornata scolastica armoniosa e stimolante sono previsti:

  • tempi per un inserimento graduale;
  • tempi per l’accoglienza e per le attività quotidiane;
  • tempi di gioco e relax alternati ad attività più impegnative;

La scuola non è solo il luogo degli apprendimenti cognitivi e formali, ma è anche lo spazio nel quale il bambino ha necessità di trovare sicurezza emozionale, calore, affetti e benessere… Le attività di routine, svolte con la necessaria “lentezza” del tempo dell’apprendimento, dell’incontro con l’altro, diventano tempi “preziosi” di sviluppo e di crescita. A scuola il bambino sperimenta il "tempo" nello scorrere della giornata: un "tempo” dato dalla successione di momenti, ognuno dei quali collegato all’altro; ogni giornata tende a ripetere con metodicità gli stessi momenti così da creare punti stabili di riferimento. In questa dimensione tutto acquista significato e ciascun bambino sperimenta la sicurezza di sapere dov'è, con chi è e cosa può fare. La routine quotidiana diventa così per il bambino l'incontro con un tempo conosciuto e sicuro, un tempo atteso e previsto che, garantendo una sicurezza, stimola all’esplorazione e alla scoperta.

LO SPAZIO E I MATERIALI

L’ambiente rappresenta un sistema organizzato di opportunità: articolato, differenziato, organizzato per stimolare il bambino al più alto livello di autonomia. Una consapevole gestione dello spazio della sezione e di tutta la scuola va ad incrementare in modo significativo l’efficacia educativa della stessa: un ambiente a misura di bambino, che si modifica insieme all’evoluzione dei suoi apprendimenti. L’organizzazione di numerosi angoli/spazi diversificati per tipologie di attività viene effettuata dalle insegnanti sulla base di un piano educativo predeterminato; tutto è predisposto con attenzione nella precisa consapevolezza che l'esperienza dei bambini deve avvenire in spazi capaci di restituire senso a quello che fanno. Gli spazi/angoli nella sezione sono identificabili attraverso i materiali contenuti, caratterizzati e legati al tipo di esperienza proposta. Ogni spazio, come ogni intervento educativo, motiva i bambini ad attività finalizzate e orientate alla scoperta della realtà circostante, al rafforzamento delle relazioni con i coetanei, con gli adulti e con le cose, ed al raggiungimento del controllo di sé.

Tipologia di riferimento nell’organizzazione degli angoli della sezione, da considerare in modo flessibile in relazione all'età dei bambini:

-accoglienza/conversazione E' lo spazio e il momento di ritrovo di tutti i bambini insieme all'adulto: ci si saluta, si vede chi c'è e chi non c'è, ci si racconta, l'adulto fa la sua proposta. Qui avvengono le prime comunicazioni verbali, le prime forme di socializzazione e riconoscimento. Le attività, in questo spazio, rispondono al bisogno del bambino di sentirsi accolto e valorizzato nella sua individualità all’interno di un gruppo;

-costruzioni/giochi da tavolo (lego, legnetti, memory, puzzle, domino, incastri, ecc.) favoriscono lo sviluppo cognitivo del bambino, la capacità di osservazione e memorizzazione, le associazioni logiche, la coordinazione manuale, l’acquisizione del concetto di regole e il rispetto delle stesse;

-espressivo (pennarelli, pastelli a cera, colla, forbici, tempere, pennelli, carta di vario tipo e dimensione ecc.) in questo spazio il bambino ha la possibilità di esprimersi utilizzando diversi strumenti in modo adeguato;

-gioco simbolico in questo spazio i bambini rappresentano situazioni quotidiane legate al vissuto familiare ed hanno modo di esprimere vissuti affettivo-emotivi. Il gioco del “far finta” è un modo per esercitare e mettere alla prova il proprio sé, sia attribuendo dei ruoli ad altri sia immaginando di essere altro da sé, proiettando situazioni piacevoli e spiacevoli su altre persone o oggetti e trovando soluzioni alternative e compensatrici;

-manipolazionein questo spazio i bambini hanno l'occasione di rapportarsi con materiali come farine, semi, sabbia, terra, acqua ecc. che hanno la caratteristica di essere toccati, trasformati, plasmati o travasati;

-lettura quest’angolo della sezione è predisposto di tappeto morbido con cuscini e una libreria con libri illustrati adeguati all’età dei bambini. E’ la possibilità per loro di sfogliare e guardare, da soli o con gli amici, i libri messi a disposizione e per l’educatrice è lo spazio in cui racconta… la lettura è una pratica di condivisione, un’occasione per sollecitare creatività e immaginazione, per sperimentare emozioni e sentimenti;

-tematico sulla base dei cambiamenti stagionali/feste/ricorrenze…

Tipologia di riferimento nell’organizzazione degli angoli del salone:

-Angolo dei travestimenti (carnevale)

-Angolo della cucina

-Angolo dell’officina

-Tappeto con costruzioni

-Piste con macchinine e trenini

-Tavolo con gli animali

-Spazio per muoversi e saltare

Spazi esterni alle sezioni

  • palestra (spazio attrezzato con materassi, corde, cerchi, palloni, ecc.)
  • laboratorio scientifico: (spazio attrezzato con vasche e materiali per i travasi, materiali di recupero e attrezzi per progettare, costruire, inventare, ecc.)
  • biblioteca/aula musica: (spazio che offre libri di qualità e audiovisivi e che si presta anche per le lezioni di musica)
  • dormitorio: (per i bambini/e di tre anni dove ognuno ha il suo lettino, un peluches caldo, le ninne nanne e le coccole per riposare)

Il giardino

La sua funzione è esclusivamente ludica: i bambini si scatenano con liberi movimenti, con giochi del pallone, sullo scivolo, nella sabbiera... Progettare uno spazio esterno vuol dire ripensarlo come un contesto ricco e capace di favorire processi di apprendimento:

-di tipo relazionale: incontrare e confrontarsi con i compagni anche di età diversa

-di tipo motorio: correre, saltare, arrampicarsi…

-di tipo scientifico: esplorare il giardino per vedere chi sono gli animali che abitano nel prato, gli alberi che lo popolano, i diversi fili d'erba, ecc...

Modalità d’intervento

Modalità d’intervento

3 anni

4 anni

5 anni

Diretto

Routines, didattica

didattica

didattica

Parzialmente diretto

Routines, angoli

didattica

didattica

Non diretto

Angoli

Angoli, routines

Angoli, routines, didattica

La presenza di situazioni didattiche con modalità autonome è riferita ad una accentuazione di valore delle attività negli angoli, che possono evolvere fino a dar vita a mini progetti con un forte protagonismo cognitivo, sociale e affettivo dei bambini. Sono considerati elemento di valore la varietà delle diverse modalità, il loro intersecarsi ed il fluire dall’una all’altra seguendo le motivazioni e le necessità presenti.

Situazione educativa

Situazione educativa

3 anni

4 anni

5 anni

Routines

50 %

40 %

25 %

Angoli

30 %

30 %

40 %

Didattica

20 %

30 %

35 %

NB Si tratta di un modello di riferimento da considerare solo come indicazione di tipo generale, da utilizzare in modo flessibile, evitando ogni schematismo.

La proposta educativa

ENTRATA E USCITA

La scuola dell’infanzia “E. Vendramini” adotta un orario dal lunedì al venerdì con ingresso dalle ore 8.00 alle ore 9.00 e termine dalle ore 15.50 alle ore 16.00. E’ possibile usufruire del servizio di pre-accoglienza dalle ore 7.35 alle ore 8.00 e di posticipo dalle 16.00 alle 17.00 gestito dalle suore della comunità. In qualche occasione la frequenza scolastica, tenendo conto dei ritmi di sviluppo e maturazione di ogni singolo bambino e di eventuali particolari esigenze della famiglia, può essere ridotta, previa richiesta alla coordinatrice, al solo orario antimeridiano con uscita alle ore 13.00.

I GRUPPI-SEZIONE

Nella nostra scuola le sezioni sono strutturate per età omogenea. Le stelline blu formano il gruppo dei bambini di tre anni, le stelline gialle quello dei quattro e le stelline rosse  il gruppo dei bambini di cinque anni. La programmazione dell’attività didattica prevede che durante l’anno scolastico si organizzino anche momenti d’intersezione tra i bambini di età diversa (attività di tutoraggio, feste e ricorrenze, …). Nei momenti di compresenza delle insegnanti, i bambini vengono divisi in sottogruppi, secondo una rotazione settimanale delle attività proposte.

L’organizzazione dei gruppi durante le attività laboratoriali può essere stabile o temporanea; di sezione, di intersezione o di piccolo gruppo in riferimento all’età o ad un progetto. I bambini possono essere guidati dall’insegnante di sezione o da un’insegnante specialista.

ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA

ORARI

ATTIVITA’

SPAZI

8.00 – 9.00

ACCOGLIENZA

(attività libere negli spazi/angoli)

SALONE

9.00 – 9.30

ATT. DI ROUTINE

(igiene pers./calendario-presenze)

BAGNO/SEZIONE

9.30 – 9.45

MERENDA

SEZIONE

9.45 – 11.15

ATTIVITA’

DIDAT./LABORATORIALI/ANGOLI

SEZIONE/

BIBLIOTECA/

LABORATORIO

11.15 – 11.30

ATT. DI ROUTINE

(riordino/igiene pers.e preparazione al pranzo)

SEZIONE/BAGNO

11.30 – 12.00

PRANZO

SALA DA PRANZO

12.00 – 14.00

GIOCO LIBERO

SALONE O GIARDINO

14.00 – 14.15

ATT. DI ROUTINE

(riordino/igiene pers.)

SALONE O GIARDINO/BAGNO

14.15 – 15.30

ATTIVITA’

DIDAT./LABORATORIALI/ANGOLI

(dalle 13.45 alle 15.15 momento della nanna per i bambini di 3 anni)

SEZIONE/

BIBLIOTECA/

LABORATORIO

15.30- 15.45

MERENDA

SEZIONE O SALONE/GIARDINO

15.45- 16.00

USCITA

SEZIONE O SALONE/GIARDINO

I progetti

Nella stesura dei progetti il corpo docenti tiene conto dei bambini come soggetti attivi e ricchi di vissuti. Le attività proposte sono flessibili e tengono conto dei ritmi, dei tempi, dei contesti, delle modalità di apprendimento, delle motivazioni e degli interessi.

Nei progetti viene valorizzato il gioco in tutte le sue forme ed espressioni, è il mezzo di contatto con la natura, i materiali, l’ambiente fisico e sociale, la cultura, l’ambiente esterno e gli stimoli che propone. I progetti vengono deliberati dal Collegio Docenti, tenendo conto delle risorse interne e delle disponibilità economiche.

Progetto accoglienza (bambini di 3 anni e nuovi iscritti)*

Progetto arte-creatività (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto scientifico (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto inglese (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto lettura (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto pre-lettura e pre-scrittura (bambini di 5 anni)*

Progetto educazione religiosa (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto educazione motoria (bambini di 3/4/5 anni)*

Progetto musica (bambini di 4/5 anni)*

Progetto continuità (bambini di 5 anni e i bambini di classe I° e V° della scuola primaria)*

* Vedi allegati

La documentazione e la valutazione

La documentazione e la valutazione sono parte integrante di ogni percorso progettato. I bambini stessi provvederanno a costruire parte della documentazione del percorso attraverso i materiali da loro prodotti e ciò tornerà utile per rivivere il percorso, ricostruirlo e rifletterci. L’intera documentazione servirà alle insegnanti non solo per registrare come le situazioni evolvono nel tempo ma anche per facilitare una riflessione in itinere e per orientare il percorso compiendo le opportune modifiche che le concrete situazioni richiederanno di volta in volta, attraverso una ridefinizione continua delle modalità e dei tempi d’attuazione. Parte della documentazione sarà utilizzata al fine di rendicontare il percorso ai genitori dei bambini.

La valutazione degli sviluppi evolutivi dei bambini dovrà necessariamente passare attraverso l’osservazione di come ogni bambino, ed il gruppo, reagisce alle diverse proposte e di come si evolvono le loro sfere emozionali, corporee, relazionali e linguistiche.

Le insegnanti modificheranno i percorsi di apprendimento verificando concretamente le risposte e gli interessi dei bambini in funzione degli obiettivi che si sono poste.

A supporto della progettazione la scuola dell’infanzia utilizzerà i seguenti strumenti a supporto di una documentazione reale e condivisa:

IL QUESTIONARIO CONOSCITIVO DEL BAMBINO IN INGRESSO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA (compilato a cura della famiglia): strumento di partenza per la conoscenza del bambino e di collaborazione con la famiglia consente di creare quella sinergia casa-scuola indispensabile per la costruzione di ogni rapporto educativo.

LA SCHEDA OSSERVATIVA IN INGRESSO PER I BAMBINI DI TRE, QUATTRO, CINQUE ANNI: la registrazione delle osservazioni sia occasionali che sistematiche acquista particolare rilevanza nella fase di avvio dell’anno scolastico e viene completata da una fase in itinere e una finale.

LA SCHEDA DI PASSAGGIO PER I BAMBINI DI CINQUE ANNI: consiste nella valutazione, da parte degli insegnanti, delle competenze acquisite dal bambino nei vari campi d’esperienza al termine del triennio secondo gli obiettivi minimi concordati. Diviene un valido supporto per una preliminare conoscenza delle abilità dell’alunno al passaggio di scuola di ordine successivo.

Le insegnanti raccoglieranno quindi i dati relativi ai traguardi raggiunti negli ambiti dell’identità, dell’autonomia, delle competenze e della convivenza civile, avendo cura di metterli in relazione al contesto, alle competenze delineate negli obiettivi del percorso e alle competenze possedute dal bambino prima dell’inizio del percorso.

Il processo di valutazione mirerà a:

  • Valorizzare le risorse del bambino indicando le modalità per sviluppare le sue potenzialità e aiutandolo a motivarsi, a costruirsi un concetto positivo e realistico di sé.
  • Individuare e comprendere i processi mentali che il bambino ha sviluppato, le difficoltà incontrate, gli schemi utilizzati, per migliorare la sua competenza e la sua identità.
  • Leggere i bisogni dei bambini per interpretare la complessità della loro evoluzione, valutando per progressi (dinamiche evolutive, sviluppo della personalità rispetto ai punti di partenza) e non per standard (livelli di competenza predefinite).
  • Costruire un profilo dinamico e formativo.

Rapporto scuola-famiglia

La scuola e la famiglia cooperano in modo sinergico per la crescita armonica e integrale del bambino/a, stabilendo un patto di corresponsabilità educativa (vedi allegato) nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Gli obiettivi principali sono:

-instaurare un rapporto di dialogo, fiducia e trasparenza tra le parti coinvolte nel processo educativo;

-dare ascolto e valore alla collaborazione dei genitori in merito alle scelte educative della scuola;

-offrire al bambino una coerenza di atteggiamenti e valori tra scuola e famiglia, che siano di riferimento e sicurezza per il bambino stesso.

 Le principali forme di partecipazione prevedono:

vConsiglio di intersezione: rappresentanti eletti dai genitori e docenti, formulano proposte per l’assemblea dei genitori e per il Consiglio di Istituto, verificano ed esprimono pareri sull’andamento generale, agevolano i rapporti scuola-famiglia.

vAssemblea di sezione: genitori e docenti, insieme, per prendere visione della programmazione educativa-didattica, discutere e formulare proposte, condividere il cammino percorso dai bambini, ragionare su un percorso comune tra casa e scuola.

vColloqui individuali per acquisire conoscenze sul bambino/a, e creare un rapporto di condivisione, rispetto, fiducia e collaborazione.

vCollaborazioni che possono interessare momenti occasionali, feste, progetti particolari per favorire la partecipazione attiva e “capitalizzare” le competenze dei genitori.

vPartecipazione alle proposte di volontariato promosse dal gruppo Genitori per la scuola.

vConsiglio d’Istituto: rappresentanti eletti dai genitori; ha il compito di incentivare la condivisione del progetto educativo e didattico tra tutte le componenti che gravitano in modo diretto attorno alla scuola.

vConsiglio Direttivo: rappresentanti eletti dai genitori; ha lo scopo di gestire, secondo lo spirito dello Statuto, la scuola dell’Infanzia e Primaria “E. Vendramini”.